Claudio Pistolesidi Claudio Pistolesi
Circa due settimane fa, ho partecipato ad una riunione tecnica organizzata da una Società vicina per gli Allenatori che operano nei settori giovanili, l’argomento era il miglioramento del tiro e delle percentuali. L’Allenatore che faceva da Relatore raccogliendo i dubbi e le richieste degli Allenatori più giovani della propria Società, visionando gli allenamenti delle varie squadre, ha notato una tecnica molto approssimativa e secondo il suo parere alcune volte anche errata che portava ad una bassa percentuale di realizzazione dei tentativi di tiro.


Da questa sua osservazione ha chiesto a tutti i presenti di dare un parere per cercare di risolvere questo problema che sembra molto comune nei giovani cestisti. Hanno partecipato alcuni dei presenti e anch’io ho espresso il mio parere.

“Dobbiamo insegnare la tecnica giusta fin dal primo momento” - Qualcuno con questa frase è entrato nella discussione.
“No, dobbiamo procedere per gradi, un bambino o un ragazzo non ha la forza per metterla subito in pratica” – Ha risposto un altro Allenatore
“La palla subito alta sulla testa”;
Correggere il movimento analiticamente”;
“Cercare esercizi per il miglioramento della capacità d’equilibrio, capacità coordinativa troppo importante per una buona esecuzione del movimento del tiro
E altro ancora, questi sono stati alcuni dei commenti usciti da questo scambio di opinioni.
Bob Morse

Alla fine il problema si è risolto, in accordo con tutti i presenti, consigliando di dedicare più tempo, durante gli allenamenti, al perfezionamento di questo fondamentale, tempo che si è materializzato su 3 o 4 allenamenti settimanali di 1 ora e mezza per circa 45’ totali!!!

Tornando a casa ripensavo a questi 45 minuti settimanali dedicati al tiro e mi sono venuti in mente tutte quelle storie (vere!!) lette su biografie di grandi giocatori di Basket, ma anche di altri sport dove ci sono delle abilità da mettere alla prova con l’attrezzo che caratterizza la loro disciplina, di quanto tempo, sto parlando di decine di ore settimanali, di centinaia di tentativi di tiro al giorno per raggiungere una sensibilità e una perfezione del movimento da sapere anticipatamente all’uscita della palla dalla mano se sarà canestro o no. State tranquilli sarà sicuramente canestro!!

Così a proposito di tiro mi viene in mente, con una certa malinconia, la mia gioventù oramai molto lontana, dove la fortuna volle che il primo campo di basket nel mio paese fu costruito a 100 metri da casa mia, sul quel campo insieme a altri miei coetanei ho passato interi pomeriggi a far finta di essere giocatori e quando tutti tornavano a casa propria, io rimanevo solo ancora a tirare, 100 tiri dall’angolo destro, 100 da quello sinistro poi ancora 50 tiri liberi prima di rientrare a casa anch’io.
Non oso nemmeno pensare di paragonarmi a quei Campioni ricordati sopra, ma posso affermare con sicurezza che l’esecuzione di un gesto ripetuto centinaia, migliaia di volte porta a una perfezione del gesto stesso e in questo caso la precisione del tiro diventa una logica conseguenza.
Cosa dobbiamo ancora dire?
Giusto insegnare e correggere il movimento di tiro, stare attenti nel dire ai ragazzi come devono stare i piedi, come trattenere la palla prima del tiro, di dare continuità a movimento e di spezzare il fatidico polso per permettere alla palla di avere la rotazione e ancora tanto altro, ma non dimentichiamoci mai di ricordare ai nostri ragazzi che solo la passione e il desiderio di migliorarsi porta a rimanere su quel campetto all’aperto a tirare, tirare e ancora a tirare, solo allora riavremo dei giocatori, che come tempo fa venivano ricordati per le loro grandi partite, per i punteggi che riuscivano a fare, per la loro mano fatata!!!

Bimbo basket

 

 

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